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Il disco di
Festo,ritrovato (vedi note sul ritrovamento) all'inizio del secolo tra le rovine della citta di Festo
a Creta dalla spedizione dell' archeologo italiano F. Halbherr, e' una
singolarita' nella serie delle documentazioni scritte dell' antichita':
nessun altra iscrizione ha questo tipo di ideogrammi, o caratteri, e per
questo motivo si presenta di difficile, se non impossibile, decifrazione.
Ciononostante e' interessante notare il tipo di immagini che rappresentano
i caratteri. Si tratta infatti di concetti e situazioni che corrispondomo
molto bene ad un ambito "mediterraneo":piante,arnesi di lavoro e da guerra
e animali (cito dal libro di L.Godart "Il Disco di Festo: l'enigma di
una scrittura"). Tra gli altri "caratteri" si notano anche immagini
abbastanza realistiche di un mondo guerriero...:prigionieri e anche naturalmente
"soldati": Ora e' possibile che delle potenziali "vittime" di questo mondo
abbiano adottato, con grande naturalezza (indipendentemente che la scrittura
sia sillabica o ideografica) dei concetti che sicuramente avrebbero dovuto
suscitare tristezza o ripugnanza? O,piuttosto, si trattava semplicemente
di una auto-rappresentazione? Un segno, unico per ora, è stato individuato [Dr. G. Baldacci 2020 Unive] come "marchio del vasaio" sul fondo di una ciotola: il numero 21 il "doppio pettine". Nelle stesse proporzioni del Disco di Festo e presumibilmente impresso allo stesso modo cioè con uno stampino metallico. Le conseguenze di questo ritrovamento potrebbero essere importanti: è possibile che i Micenei abbiano volutamente distrutto questo mezzo di divulgazione ?.... (continua) | |
..ossia,la testa raffigurata nell'ideogramma #2 (la testa piumata) sarebbe l'autore del Disco, oppure un suo "alleato". |
ideogramma del prigioniero (#4) | |
Un sito con
un ricco elenco di altri siti che si riferiscono all'interpretazione del
Disco di Festo e'
Efforts to decipher.. di A. Svoronos. E anche un piccolo tentativo
personale
Ultima e molto interessante interpretazione del Disco: un gioco da tavola, una specie di "Gioco dell'Oca", ma con un sottofondo simbolico-religioso ! Di piu' sul Sito Board Games. |
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Note sul ritrovamento del disco Il Disco di Festo venne rinvenuto dall' archeologo L. Pernier la sera del 3 Luglio 1908 in una "fossetta" (N.8) presso il vano 86 della zona nord-est del Palazzo: "vicino all' angolo nord-ovest e a circa 50 cm. dal fondo roccioso, in mezzo a terra scura mista a cenere, carboni e frammenti ceramici"; la tavoletta in Lineare A (PH 1) giaceva pochi centimetri piu' a sud-est, quasi alla medesima profondita', nello stesso vano.(Cito da L.Godart) Nello strato di terra allo stesso livello del disco e sotto ad esso si trovavano avanzi ceramici, piu' o meno attribuibili, secondo Pernier, alla fine Minoico Medio: diversi frammenti di ceramica di Kamares e frammenti di pithoi. Inoltre venne rinvenuto un pezzo di tazza, forse micenea, e ancora (ma non solo) un' ansa di un' hydria "ellenistica". Secondo Pernier, quindi l' intera zona era da doversi considerare "perturbata" nel corso della Storia e non affidabile per un qualsiasi studio stratigrafico. Come una nota personale posso dire che l' apparente improvvisazione, quasi addirittura la rozzezza delle linee divisorie che a spirale fanno da "supporto" allo scritto, oltre anche alle irregolarita' nella posizione dei caratteri, contrastano sia con la purezza dell' argilla impiegata e dalla perfezione della cottura, sia con l' abilita' e precisione nella costruzione delle "matrici" (i punzoni impiegati per stampare). In piu' diverse corretture intervenute durante la compilazione dei testi (cancellature con sovrascrittura) farebbero pensare ad un Autore che, pur avendo a disposizione gli "ingredienti" per fare un piccolo capolavoro di scrittura, abbia avuto poca dimestichezza col mestiere di "scriba". A meno che questo disco non fosse una prova prima dell' "edizione" finale. Attualmente (2008) e' contestata da alcuni l' originalita' stessa del Disco, non essendo state effettuate sull'argilla ne prove al Carbonio 14 ne' test di luminescenza. Sarebbe interessante sapere se i Cretesi erano gli autori o i destinatari del testo. (2010 Febbraio).Ancora una eventualita', secondo me da non sottovalutare: la circostanza di avere rinvenuto "un" solo testo in questi caratteri non potrebbe essere attribuito ad un sorta di damnatio memoriae ? Per essere piu' chiaro: la popolazione che parlava questa lingua puo' essere stata sconfitta dai Minoici, dai Micenei o addirittura dai Greci dell' epoca classica, dispersa, e tutto il loro patrimonio culturale volutamente distrutto. Il disco sarebbe cosi' da considerarsi solo uno "scarto" di nessun valore per i vincitori che lo avrebbero relegato in un magazzino assieme ad altre cianfrusaglie ! |