Titoli e Cariche pubbliche

La struttura degli stati micenei rispecchia fondamentalmente quella delle primitive societa' indoeuropee: una classe sacerdotale, una militare con la nobilta' e una artigianale; al di sotto viveva la grande massa del popolo minuto: agricoltori, operai, schiavi. A queste classi originali si aggiungera' poi la burocrazia, composta forse da schiavi istruiti, come presso i Romani (Qualcuno afferma che sino alla Grecia classica solo la classe sacerdotale e quella militare fossero di origine indoeuropea, ma una statistica sui nomi che compaiono nei testi mostra che solo una piccola parte e' di origine sconosciuta mentre i nomi indoeuropei sono gia' la maggioranza, indipendentemente dal mestiere che la persona esercita). Dalla lettura dei testi in Lineare B emerge, anche se e' solo in parte interpretabile, questa medesima struttura, specialmente in quanto le persone vengono prevalentemente citate come oggetto di una "nota" ammministrativa (per lo piu' una tassazione), o come destinatari di qualche beneficio o agevolazione. Sono "registrati" anche "insediamenti" di nuove cariche e "controlli" da parte dell' amministrazione centrale. In generale si puo' affermare che tutto lo stato miceneo veniva coinvolto nella sfera religiosa: anche la divisione della terra da coltivare era legata a questo aspetto.

WANAKA (gr. classico anax  , anax): e' il re, il capo dello stato. Forse anche portatore di una funzione religiosa (ma non di una militare). Corrisponde al "wanax" o anche "basileus" di Omero, che adopera i due nomi indifferentemente, cosi' come nel periodo classico [la parola non sembra oltretutto neanche collegata alle lingue indoeuropee, che adoperano una radice rag-. Confronta per esempio latino rex, gallico Veringeto-rix e indiano raja. Inoltre l'espressione classica anax non e' una derivazione diretta di quella micenea che aveva come base la parola wanakants]. E' anche lui tuttavia una persona registrata fiscalmente: gestiva a suo interesse una parte di beni apparentemente statali. Cio' nonostante si puo' pensare, facendo un parallelo per esempio con la storia di Roma imperiale ("Divus Augustus"), che la sua persona venisse eguagliata a un dio: a lui vengono fatte "offerte" di olii, di essenze, come a una divinita' astratta. I dubbi su una equivalenza del titolo di wanaka con quello del classico basileus aumentano perchè mancano nel formalismo cerimoniale (fiscale) delle tavolette cenni a "principi ereditari" o "regine consorti", per quanto ne sappia (naturalmente senza escludere che a quel momento il wanaka fosse vedovo senza figli oppure non sposato).
Sconosciuto e' il modo in cui tale carica o funzione veniva raggiunta: se per diritto ereditario o anche con una sorta di "elezione". Nell' Iliade Agamennone e' il capo dei capi, il piu' importante dei "re" ma anche un "primo tra gli uguali" : i suoi pareri vengono discussi e anche violentemente contrastati. Bisogna pero' considerare le condizioni particolari in cui i Greci si trovavano, in una spedizione guerriera in terra straniera. Forse in patria ed in tempo di pace la situazione poteva essere differente: in altre parole la struttura gerarchica che qui di seguito viene abbozzata, era praticamente inesistente in una spedizione militare e l'esercito consisteva solamente delle truppe e dei capi. Inutile dire che di questa struttura non vi e' alcuna traccia sia nell' Iliade che nell' Odissea.
Forse, o per una tendenza arcaizzante della poesia omerica oppure per un' origine molto antica dei poemi, le situazioni potrebbero rappresentare lo stato miceneo come era stato "una volta": molto piu' semplice e primitivo.
Anche l'ipotesi che sia l'Iliade che l'Odissea rappresentino la societa' micenea del periodo post-palaziale dell'XI secolo a.C, oramai priva di amministrazione e ricchezze, ridotta alla pirateria o all' emigrazione per sopravvivere, ma tuttavia ancora con un sistema monarchico ed esclusivamente ereditario, e', personalmente, non da scartare: l' Odissea quindi nella sua descrizione dei regni micenei disastrati e umiliati "dopo" la guerra di Troia, e' sicuramente un documento fedele di questa situazione. Ma anche per l' Odissea non si possono scartare tradizioni piu' antiche, diffuse nell' ambiente marinaro mediterraneo.

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   Questi altri personaggi che appaiono nelle tavolette in Lineare B:

Q(w)ASIREUS (gr. classico > basileus , basileus): e' semplicemente il capo di un gruppo di uomini (esempio: fabbri). Anche per lui si nota il legame con la sfera religiosa, ed ottiene agevolazioni fiscali. Il collegamento con le cerimonie religiose (sembrano accertati anche sacrifici umani, come riportano le tragedie greche) e' confermato dalla vicinanza nella zona cultuale di Micene di "laboratori" ai templi veri e propri.

RAWAKETAS (gr classico > lagetas , lagetas) : letteralmente "conduttore del popolo [in armi]"). Originariamente quindi il capo dell' esercito, e' ora una carica comparabile a quella del WANAKA, a giudicare dai suoi possedimenti (il suo temenos, ossia il terreno assegnatogli in proprieta', e' un terzo di quello del wanaka). Ma forse e' anche qualcosa di piu': il rappresentante della nobilta'  (lawos="popolo" !)  che controlla l' operato del "re". Riconsiderando il termine lawos recentemente e' stata attribuita al rawaketas la funzione di capo di elementi non-micenei nello stato.

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Una questione fondamentale per lo studio della storia di questo periodo (e della Mitologia dell' epoca classica) e' il problema delle Dinastie, e in particolare, eventuali, possibili collegamenti con i personaggi dei vari cicli delle Tragedie.maschera In effetti dai Circoli Funerari di Micene abbiamo a disposizione i resti della maggior parte dei governanti ivi inumati (XVII e XVI sec. a.C.). Attualmente ho a disposizione solo uno studio  di J. Lawrence Angel, deceduto nel 1984, sulla base di ricerche effettuate da lui e dagli archeologi G. Mylonas, G. Papadimitriou e J.B.Wace nell' estate del 1954. Nello studio vengono discusse prima di tutto le condizioni generali di salute (generalmente molto buone) degli uomini e delle donne sepolti nei Circoli; poi le cause di morte (spesso violenta o per operazioni chirurgiche, come la trapanazione del cranio) ; l' eta' della morte (bassa per i maschi). L' autore arriva a conclusioni abbastanza drastiche, fornendo un quadro di lotte di potere o anche possibili omicidi dinastici. Infine lascia aperta ad una ricerca piu' avanzata la risposta riguardo il grado di parentela di questi resti. Interessante la sua ricerca antropometrica che fa provenire gli individui da diversi tipi razziali (mediterraneo, alpino, iranico..), senza rigettare la possibilita' di una loro appartenenza ad una stessa famiglia.
G. Mylonas, nella cui opera  -Ho Taphikos Kyklos B to_n Myke_no_n- [Il Circolo funerario B di Micene, pubblicato nel 1973] lo studio e' compreso, fa notare che l'appartenenza delle tombe a personaggi regali, data per certa da Angel, e' ancora da dimostrare.
Non sono sinora al corrente di altri studi specifici sull' argomento (vedi il capitolo The Shaft Graves , in Prehistoric Archaeology of the Aegean). Sembra che studi di questo genere (Anatomia forense) siano particolarmente costosi e richiedano molto tempo. Migliori risultati potrebbero essere ottenuti con lo studio del DNA dei resti ossei. Purtroppo sembra che una sostanza "spalmata" sulle ossa nel 1954 per meglio conservarle impedisca per il momento una corretta analisi.
Nella foto accanto la maschera in elettro (una lega di oro e argento) posta sul volto di uno dei nobili inumati nel circolo B. Circolo B

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EQ(w)ETAS (gr. classico > epetas , epetas = seguace, compagno): sono i delegati del re. Hanno funzioni di comando e di controllo, specialmente nell' ambito militare. Sono i rappresentanti del re sul campo, e a loro sono destinati anche "equipaggiamenti" particolari (vesti e carri). Nelle tavolette della serie oka (="avanposto" o "unità militare ", cf. Omero  orchamos ) di Pilo e' un personaggio che accompagna l'unita' militare.

Fin qui le piu' importanti funzioni nell' ambiente di corte.

Come governatore e vice-governatore di uno dei 16 distretti amministrativi di Pilo possono essere considerati rispettivamente K(H)ORETE e PROK(H)ORETE, ma, secondo J.Chadwick, solo ad un livello suppositivo.
Ancora maggiore incertezza esiste per il termine DAMOKORO, in cui si intuisce il legame con il damos (class. de_mos qui = "comunita', paese"), ma sfugge una precisa funzione amministrativa. Analogamente vaga resta la qualifica di DUMA con il suo composto meriduma: per quanto riguarda Pilo sembra si trattasse del capo di una delle due province del regno. Resta un'incognita se tra alcune di queste "cariche" vi fossero rappresentanti liberalmente scelti dal "basso": per esempio proprio il damokoro come voce del damos, come potrebbe sembrare da alcuni documenti (vedi la disputa a proposito di un terreno tra la sacerdotessa Erita e il damos su cui e' chiamato a decidere il Palazzo). Sicure sono solo le nomine dall'alto di funzionari.
Maggio 2010. Recenti studi (ho tra le mani il libro di F.Rougemont Controle économique et administration... /2009) sembrano lentamente chiarire l'attività di diversi personaggi delle amministrazioni micenee. La prima impressione che si ricava è quella del "coinvolgimento" di tutte le classi "benestanti" (a giudicare dalle offerte che fanno, o che ricevono) nella gestione e nel controllo dell' attivita' economica, anche se non è sicuro che tutti agissero per conto del Palazzo; inoltre sembra che bisogna distinguere tra titoli e funzioni: per esempio un certo khorete è anche capo di una oka (unità militare) ed esegue dei controlli fiscali. Altri titoli trovano spiegazione nell' ambito dell' attività di corte: meriduma = "addetto al miele" oppure opisuko = "sorvegliante dei fichi", il personaggio con quest'ultimo titolo però sembra non avere più nulla a che fare con le derrate alimentari e viene citato in alcune tavolette che riportano requisizioni di bronzo da parte del Palazzo. Riguardante la sfera del culto è il titolo di klawiphoros letteralmente "portatrice delle chiavi", sottinteso di un tempio e dei beni in questo conservati, con analogie con un termine di epoca classica. Il damokoro sembra essere un capo storico di una piccola comunità locale, viene esplicitamente nominato dal wanaka e, secondo la studiosa francese, questo titolo avrebbe una valenza paragonabile ai titoli citati prima. In certi casi vi potrebbe essere una ereditarietà dei titoli espressa da diversi patronimici nelle tavolette. Di più quando avrò finito di studiare l'opera..
Si nota la mancanza di una classe di mezzo, di una borghesia o anche di una classe mercantile (il commercio doveva essere un "monopolio" statale). Questa classe commerciale sara' l'innovazione del periodo post-miceneo e preclassico, con il fiorire del Rinascimento greco dall' VIII secolo a.C. in poi. (Tuttavia, a detta di diversi storici, non sono da escludere sorprese a questo riguardo, data la incompletezza degli archivi sinora rinvenuti)

Apparentemente piu' facili i paralleli col mondo classico per i termini IEREUS e IEREIA, cosi' come DOULOS: sono rispettivamente le parole per sacerdote, sacerdotessa e schiavo (di una divinita'). Essi possiedono (o amministrano..?) beni per conto di questa divinita'. Importante in Creta una anemoijereja ossia Sacerdotessa dei Venti, che mostra per l'isola un culto del vento, proseguito anche in epoca storica.

pugnale

Pugnale intarsiato in oro e argento dal Circolo funerario A

Mukarrib. Una figura che forse può essere avvicinata a quella del wanaka è quella del mukarrib, che, a partire dal IX o VIII secolo avanti Cristo, definiva i re-sacerdoti nell' Arabia meridionale: il titolo letteralmente deriva dalla radice mkrb e signica "colui che esegue un ordina". Di questi re-sacerdoti. con questo titolo alternativo a quello storico di malik restano numerose lapidi sepolcrali con dediche scritte in caratteri alfabetici che rassomigliano molto a quelle funerarie micenee.

segue..

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